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abbigliamento vela nautica Spesso gli allievi ci chiedono come deve essere l'abbigliamento in barca. Sono spaventati dall'idea di dover spendere un mucchio di soldi, magari per le prime uscite quando ancora non sanno cosa faranno da "grandi", per dotarsi di attrezzatura tecnica e abbigliamento firmato adatto alla navigazione e alla vela. Ma non è un'idea corretta! La vela, e la nautica in generale, non richiedono per forza di vestirsi in modo "tecnico", tranne che in poche occasioni. In questo post cercheremo di elencare ciò che potrebbe essere adatto sia come dotazione minima per un neofita, sia per chi, avendo già deciso di proseguire nell'avventura del mare, volesse completare la propria attrezzatura con materiale più tecnico e adatto alle circostanze. crociera per famiglie con bambini in croazia Abbigliamento base Cosa serve a una persona appena iniziata alla navigazione per uscire le prime volte? Cominciamo col dire che non c'è una grandissima differenza tra l'abbigliamento invernale e quello estivo poiché un bel sole oppure caldo e un temporale con vento freddo potrebbero arrivare sempre e comunque, sia in inverno che in estate. La regola fondamentale, potremmo dire, è vestirsi a "cipolla", cioè sovrapponendo più capi d'abbigliamento in modo da proteggersi dal freddo e dalle intemperie, ma sempre pronti, se il clima si fa più mite, ad alleggerirsi gradualmente, senza difficoltà. Tenete presente che le escursioni termiche in barca sono molto accentuate... anche da un'ora all'altra!
  • Scarpe Le calzature da barca - soprattutto quelle estive - sono ormai molto diffuse poiché da almeno una ventina d'anni sono diventate di moda e spesso i neofiti le posseggono senza neanche saperlo. In realtà non è necessario per forza acquistarne un paio. Le scarpe tecniche da barca Scarpe da vela abbigliamentopossiedono due caratteristiche fondamentali : 1) hanno una suola antiscivolo molto piatta e morbida, in modo da non avere sorprese su superfici bagnate; 2) si asciugano velocemente quando si bagnano. Le stesse caratteristiche - di base - si possono ritrovare anche in comode scarpe da ginnastica....purché abbiano la suola bianca! Se avessero la suola colorata, infatti, potrebbero lasciare sulla coperta dell'imbarcazione segni quasi indelebili. Sono sconsigliate le scarpe con suola di caucciù, che diventano particolarmente scivolose quando si cammina su superfici umide. Le considerazioni appena fatte valgono anche per l'abbigliamento più tecnico, nel caso piova: le scarpe si sostituiscono con degli stivali...per le prime volte può essere sufficiente prenderne un paio di gomma, con suola più liscia possibile (non a "carrarmato"!). Sempre per quanto riguarda i piedi, si consigliano calze calde d'inverno e di cotone d'estate; alcune calzature possono essere portate senza calze...dipende da quanto tempo le indosserete, sempre che non si disturbi l'equilibrio olfattivo dell'equipaggio!!! Poi ricordate che in barca, nei mesi caldi, in situazione di relax, quando non è necessario compiere molte manovre, le scarpe possono essere sostituite da...nulla! Rimanere a piedi nudi può gratificare molto in nostri piedi che durante la nostra vita da terricoli sono sempre costretti in un involucro .
  • Pantaloni Ciò che indosseremo nella parte inferiore del corpo varia molto a seconda del clima che incontreremo. Si passa dallo stare in pantaloncini da bagno,pantaloni da barca abbigliamento vela sino ad indossare pantaloni in cotone o termici molto pesanti. Per iniziare possono bastare un paio di comunissimi pantaloncini o pantaloni in cotone, comodi per agevolare le manovre, non troppo pesanti e magari con qualche tasca in più sempre comoda per riporre piccoli oggetti  che se lasciati incustoditi potrebbero finire, splash, fuori bordo. Anche i pantaloni di una tuta sono utilizzabili e potrebbero essere indossati sotto quelli di cotone per i climi più freddi, quando è necessario rinforzare "la cipolla".
  • Magliette e maglioni Anche in questo caso coprirsi in modo graduale. Lo stare a dorso nudo, protetti da una buona crema solare perché il sole anche d'inverno picchia in mare, può essere sostituito dapprima con delle comode magliette in cotone di qualsiasi foggia desideriamo, per poi crescere con maglioni in cotone, lana e via via arrivando sino ad una caldo e comodo pail.
  • Giubbotti e casacche Sailor giubbino da vela abbigliamentoLa moda ci viene incontro pure in questa situazione...chi non ha un "sailor" nel guardaroba? Si tratta di quel giubbotto tipicamente marino, con elastico alla vita, con funzioni, se con pail interno, di copertura calda oppure di protezione antivento. Non lo possedete? Bene, non c'è problema, potrete sopperire con una comoda giacca a vento che avrà indubbiamente la stessa funzione.
  •  Pioggia L'abbigliamento da pioggia merita un discorso a parte. Certamente non saremo obbligati ad uscire sotto la pioggia per forza, ma spesso la pioggia arriva quando meno te l'aspetti durante la navigazione e quindi è necessario trovarsi preparati. In barca non si ritorna in porto con l'ombrello!!! Non è indispensabile avere una cerata ma basta una giacca, e dei pantaloni, anti pioggia sotto i quali mantenere vestiti asciutti. Sottolineo anche i pantaloni poiché spesso il neofita crede che basti la giacca, e nella vita da terricoli questo è vero, per proteggersi dalla pioggia: in navigazione quando piove, piove veramente e l'acqua che scivola lungo la giacca va a finire sulle gambe ad inzuppare i pantaloni. All'inizio possiamo consigliarviCerata Gialla Abbigliamento nautico l'abbigliamento da moto oppure, in inverno, anche una tuta da sci se l'avete. Sconsiglio vivamente, a meno che non l'abbiate già in guardaroba, la classica cerata gialla da "netturbino" poiché ha delle controindicazioni che poi vi spiegherò. Per le calzature abbiamo già detto: importante avere i piedi asciutti perché averli bagnati vi darà molto freddo e favorirà una sensazione di bagnato per tutto il corpo.
  • Gli accessori : Cappello - Guanti - Occhiali da sole Avere un cappellino con visiera a disposizione anche d'estate può essere utile soprattutto per proteggere la testa dalle insolazioni. In barca si sta sotto il sole per parecchie ore e quindi potrebbe incombere questo rischio. D'inverno un caldo zuccotto di lana farà la sua funzione senza grande spesa. I guanti in barca servono sia per proteggersi dal freddo, se c'è, sia per proteggere le mani nell'uso delle scotte e delle cime in generale. Un paio di guantini da vela, con le dita tagliate che agevolino la presa ed i lavori manuali, non sono un grande investimento ma se possedessimo un paio di guanti da palestra o da guida (una volta si usavano!!!) che hanno qocchiali da vela abbigliamento nauticouasi le stesse caratteristiche, potremmo risparmiarci la spesa almeno all'inizio. Gli occhiali da sole sono molto importanti soprattutto per chi ha occhi sensibili o molto chiari. Il sole per parecchie ore può dare fastidio anche a chi di solito non li usa. Importante, qualunque sia la foggia e la marca scelta, munirli di un cordino di sicurezza per non farli cadere fuori bordo nel caso scivolassero via dal volto per un movimento scorretto nella foga di una manovra.
 
 Abbigliamento Tecnico Un discorso diverso merita l'abbigliamento di chi, una volta capito che la vela o la navigazione in generale sarà il proprio "destino", dovrà/vorrà dotarsi di capi più tecnici e dedicati all'uso che ne faremo. Le premesse date per l'abbigliamento base valgono sicuramente anche per i più esperti. Vorremmo però sottolineare alcuni aspetti dei quali bisogna tener conto. Le possibilità date dal mercato sono pressoché infinite sia a livello di costi che a livello di varietà.

benessere_vela_vivere la vela_roma_delfini La Vela troppo spesso è considerata un'attività elitaria e, per questo, avvicinabile da pochi. Naturalmente questo concetto è stato ridimensionato negli ultimi anni e sempre più persone si avvicinano al nostro mondo senza timori. Ma la Vela e l'andare in barca in generale, direi, non rappresentano solo un passatempo divertente. Vorremmo parlarne per condividere la bellezza e il valore di questa esperienza ed evocare gli interessanti "vantaggi" che ne derivano. Vela come Attività Sportiva

Sappiamo tutti che la vela è uno sport. Gli atleti delle specialità veliche si sfidano anche alle Olimpiadi regalandoci, a volte, grandi soddisfazioni. Ma non è necessario praticare per forza la vela agonistica per compiere attività fisica positiva. Vero è che, per poter partecipare alle gare, a qualsiasi livello ci si cimenti, la preparazione fisica è importante e spesso si è costretti a un allenamento preventivo specifico in palestra per poter svolgere al meglio e velocemente i compiti di bordo. Ma oltre a questo naturale esempio di attività sportiva, vorrei evocare il concetto meno "estremo" del fare ginnastica veleggiando. Infatti, stare a bordo, anche su comodi cabinati dotati di tutti i confort, implica stare costantemente in moto, compiendo movimenti che sono tra i meno usuali nella nostra vita da "terricoli". Mantenersi continuamente in equilibrio - cosa assolutamente necessaria in barca - è un'attività quasi impercettibile per la maggior parte del tempo, ma che ci impegna semnza soluzione di continuità e che mette in moto tanti dei nostri muscoli alla stregua di una "ginnastica dolce". Un dolce movimento continuo che, al termine della giornata, ci farà sentire dolcemente stanchi. L'attività fisica, in questi termini, viene svolta quasi passivamente, senza sforzo apparente e senza necessariamente partecipare a competizioni agonistiche! Non dimentichiamo che poi la vita di bordo si svolge in un contesto altamente salubre: in mezzo al mare non c'è inquinamento atmosferico e, anzi, l'aria diventa quasi un "nutriente" fisiologico che esalta gli effetti benefici del movimento fisico. Tutto ciò rende accessibile l'attività nautica a chiunque, compresi bambini e anziani, poiché le forze necessarie e le doti atletiche richieste sono in realtà commisurate agli obbiettivi che ciascuno si propone salendo a bordo. Stare in barca assicura quindi benessere fisico per chiunque!

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La situazione psicologica che si vive stando a bordo, in mezzo al mare, è assolutamente peculiare. Spesso si considera negativamente la convivenza sretta e forzata tra le persone di un equipaggio immaginandola foriera di contrasti tra familiari e amici. In effetti...chi di noi - noi che navighiamo intendo - non ha conosciuto una coppia "scoppiata" dopo una crociera in barca, magari anche di una sola settimana? Non sempre però le cose sono come appaiono. In barca, dobbiamo ammetterlo, si vive a stretto contatto, ma non per questo si deteriorano rapporti consolidati da convivenze in (mini?) appartamenti moderni. Allora che succede?